Settimana 1

Giorno 1: Ode alla sgrammatica

Ed eccoci alla prima tappa del mio viaggio, come di rito qua la foto della bici (rigorosamente con sfondo bucolico) tutta bella acchittata e carica.

La prima tappa è stata uno zigzag tra strade bianche da San Miniato a Siena dove son stati accolto dala super Tildottera.

Un pò di dati 100km e 1400 di dislivello, son stati belli impegnativi con la bici cos’ carica (dovrei pesarla). Dalla slack tribe mi è stato donato un ciclocomputer che mi sta cercando di ricordare in ogni modo do condividere con il monte le traccie registrate quindi per principio non lo farò!!1 muahahah come sono antisistema

Più che dati traccie e foto bucoliche vorrei qua condividere le cose incontrate che più mi hanno fatto pensare durante il pedalamento.

In un epoca in cui produrre immagini è estremamente facile ed immediato non ho sfoderato il mio cellulare per fotografare il dettaglio che più mi è piaciuto, per espiare questa colpa ne ho realizzato una riproduzione fedele tramite la tecnica del dito unto su touch capacitivo

Per dare una po’ di contestualizzazione, immagina:

Classiche collina Toscana, ad un certo punto passi per una zona leggermente industrializzata con piccoli capannoni sparsi qua e la, ad un certo punto c’è un cantiere stradale in cui stanno realizzando un ponte o qualcosa del genere. Uno di quei cantiere con i tondini delle armature arruginite ed i rovi che zig-zagano attraverso le reti arancioni che per colpa di qualche mistero tecnico e burocratico si protae per un tempo indefinito(qua un interessante video sui problemi tecnici). per questi lavori la strada principale è stata deviata facendo una grossa curva attorno ad una zona boschiva, in bici posso tirare dritto sul tracciato credo originario della strada. Subito all’inizio sono evidenti diversi segnali di fondo chiuso, entro nella via in stato di semi abbandono, sono presenti solo alcune case e sul cancello di una di esse è appesa una tavola di legno con dipinto il segnale in figura.

Lo trovo bellissimo per la sua artigianalità, come prima cosa immagino un telone con dipinta una galleria in stile willy il coyote che fa da sfondo e che essendo chiuso non può essere sfondato, passo alcuni chilometri a immaginarmi in modo sempre più asssurdo come potrebbe essere lo sfondo di una strada.

Mi tornano in mente le taniche di mio nonno su cui da buon milanese scriveva “bensina” o la scatola contente le “spassole”, oppure un cartello nell’officina in cui lavoravo su cui c’era scritto “oglio da taglio”; Una sera tornando a casa (avrò avuto 7anni) c’era un anziano che con un secchio di vernice stava scrivendo sul muro di una cascina :”Lega ladrona” chissa che storia avrà avuto?

quel cartello mi ha fatto ricordare un pò tutte queste cose, per poi arrivare alla mia conclusione della giornata: La lingua è intrinsecamente ambigua, nulla è ben definito e molto può dipendere dal contesto, e quindi sticazzi vivi gli errori grammaticali! non saranno di certo quelli a far perdere l’efficacia comunicati di una lingua, anzi su quel cartello sono stati proprio apprezzati.

Fine svarione

Giorno 2

Cazzeggio vario in giro per siena, con guida super local! Ci vorrebbe un master in storia del palio, che è molto più sentito di quel che credevo.

bozza di cose discusse ma che al momento son pigro per approfondire:

Il “turista” che va a vedere il palio, una tradizione millenaria su cui una città basa la sua vita, e ci va in gita per un evento punta dell’iceberg, non è un approccio un pò da zoo? la cosa mi metterebbe un pò a disagio nella cosa.

Nell’enorme centro storico di siena non è presente nemmeno un auto, la gente vive a piedi! ormai siamo talmente abbituati alla convivenza con l’automobile che non ci rendiamo nemmeno più conto di quanto sia molesta come presenza urbana.

Giorno 3

Tappa da Siena al lago Trasimeno circa 100Km e +800

son riuscito a partire presto da Siena(cosa assurda visto che ho dormito in una casa vera) uno sbaglio di strada mi ha portato su di una strada in cresta, circa 10 km di sali scendi in mezzo alle coline Toscane, un punto della strada era interrotto per frana quindi per almeno un oretta non ho incontrato traffico e con la bici sono riuscito a sguisciare attorno al cantiere.

Altra cosa, ho iniziato l’audiolibro di Q scritto da luther blisset(Wu Ming) e devo dire che ascoltare storie di rivolte contadine contro al potere della chiesa e dei feudatari (1500) mentre si pedala per colline disseminate di castelli, chiese e cappellette ovunque è un esperienza motlo interessante.

Tappa causa temporale in un baretto a non ricordo dove.

Seguita strade delle bonifiche(non fatte da LVI) fino al lago Trasimeno. super interessanti le opere idrauliche fatte a partire dal 1600 per collegare i laghi, bonificare e creare vie navigabili. chissa se sarebbe possibile ricreare un trasporto su acqua e non su gomma (non credo ma vabbè)

Arrivato verso sera ad un piccolo molo su lago, il molo er stato usato nel 1944 per evacuare la popolazione ebraica confinata sull’isola al centro lago2 . Fatto inutile ma che mi ha fatto ridere: appena arrivato c’erano due carabiniere intenti ad armeggiare a bordo strada con dei guanti in lattice neri, mi aspettavo qualche cadavere visto anche il modo in cui se li sono tolti schifati, ma alla fine era solo un tronco caduto. Viva gli arbusti contro la polizia!

Giorno 4

Tragitto dal lago Trasimeno ad Assisi passando da perugia circa 55Km +800m

Prima parte nelle solite piacevoli stradine di campagna, tappa alla dechatlon per riprendere lo specchietto perso il primo giorno, e porcaccio il Cristo! Trovato uno specchietto simile al mio, costava 20 euro ma la scatola era rotta e mancavano quasi tutti i pezzi(tranne quello chemi serviva) mi son detto.”vabbè faccio l’onesto e chiedo uno sconto” 15 euro per una cosa che avrebbero buttato nella spazzatura la sera stessa, però a quel punto non potevo più semplicemente intascarmelo, lezione imparata.

Perugia oltre ogni aspettativa (compresa la salita per arrivarci) e vabbè cercatevi le foto su internet che son di sicure più belle dell’unica che ho fatto

Nel tardo pomeriggio sono arrivato alle pendici di Assisi dove la Ludo mi ha raggiunto ed abbiamo passato la notte.

Giorno 5

Sveglia presto ma non ci siamo mossi prima delle 10, vabè un classico. 50km +600m

La vista della basilica di Assisi e veramente impressionante, anche per l’occhio moderno abituato ad ogni tipo di costruzione, mi immagino l’impressione che avrebbe potuto fare ad un contadino del 1300! Ma sopratutto (dovrò studiare meglio la storia) San Francesco noto per la sua umiltà, e appena crepa la Chiesa fa costruire in suo nome una delle chiese più imponenti che abbia mai visto, insomma un pò come se il Che vedesse il suo volto stampato ovunque ed il merchandising sulla sua immagine. Mi ha dato un idea di quello che è stato il potere temporale della chiesa nella storia.

Passata Assisi abbiamo fatto rotta verso alcune cascate sopra Foligno dove abbiamo incontrato il team della Laser, Finalmente una doccia!!! pomeriggio passato a cazzeggiare con i pedi a mollo ripartiti. Nel tragitto Ludo ha rotto la catena della bici, ma avevamo uno smaglia catene quindi riparata in fretta

Dopo le cascate abbiamo fatto rotta in direzione Spoleto, fatta tappa dechatlon, catena e gomme nuove per la bici della Ludo!

Tappa per dormire qualche km prima di Spoleto

Giorno 6

Si sta andando ad imboccare la vecchia ferrovia che da Spoleto porta a Norcia, Ciclabile meravigliosa con pendenze mai oltre il 5% e di un ottimo sterrato compatto(Enri e Max ve la consiglio). La traccia segue il percorso della ferrovia a scartamento ridotto aperta nel 1923(?) e chiusa nel 68. si passa da ponti in pietra e gallerie in cui sono ancora presenti gli isolatori originali. In foto un me molto contento di aver appena attraversato una galleria di 2km

Dal cui altro lato si passa nella vallata del fiume Nera, pausa per una birretta in trattoria (si potrebe definire una funzione che associa la bontà del cibo con il sudicio tra le unghie del propietario, in questo caso notevole e i piatti usciti rispettavano le unghie del capo)

Pedalato per ancora per qualche km fino ad uno spazio erboso sulle rive del nera, dove abbiamo passato la notte

Giorno 7

Sveglia presto, rapida colazione ad un bar e via verso Norcia! Ci arriviamo in tarda mattinata, ci si ferma per un camparino al volo ma rimaniamo a piazare in un poarchetto fino alle 4.

Ripartiamo in direzione l’Aquila e dopo circa 300 mt di dislivello finiamo un po’ a caso in un paesino di circa 10 abitanti, ovviamento dopo poco ci facciamo amicizia e ci viene offerto un orto in cui poter mettere la tenda per la notte. Inoltre veniamo invitati ad una grigliata di paese e il rifiuto non è stato tra le opzioni concesse.

Il paese è famoso per una delle quercie più antiche d’italia.

  1. nota sparità, chissà perchè l’avevo messa ↩︎
  2. Per il fra del futuro: magari aggiungi qualche riferemento storico in più ↩︎